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Sistema di omologazione WLTP: come funziona?

Sistema di omologazione WLTP: come funziona?

All’interno di questo articolo cercheremo di comprendere cosa fare per ricaricare correttamente un auto elettrica nella propria abitazione. 

 

  • L’importanza della mobilità sostenibile
  • Vendita dell’eccesso di produzione 
  • Impianti fotovoltaici: sfruttare i servizi all inclusive 
  • Car Specialist
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Il consumo medio

Ogni volta che un’auto viene immessa nel mercato e venduta, deve essere associata al cosiddetto “consumo medio”. Questo processo è molto semplice ed ha l’obiettivo di rendere chiaro ed evidente all’acquirente il consumo medio che l’auto ha in diverse situazioni di guida. 

 

Ad esempio, guidare con un’auto diesel in autostrada ha un consumo decisamente diverso rispetto alla medesima auto in città. Ancora più evidente se l’auto è un grande SUV, che quindi consuma decisamente tanto all’interno del tratto urbano. 

 

Per questo motivo esistono diversi sistemi di omologazione nel mondo, ma quello più diffuso attualmente è il WLTP. Si tratta di uno standard ormai universale, nato anche dallo scandalo legato ai consumi dichiarati dalle case automobilistiche negli anni passati. 

 

La definizione di questo processo è il risultato finale di un lavoro ottenuto unendo esperti provenienti da tutto il mondo.

 

Il ciclo di omologazione WLTP

A partire dal primo settembre 2017 è stato messo in pensione un vecchio protocollo, che non era molto affidabile. 

 

Attualmente, il ciclo di vita WLTP è reso valido grazie a tre cicli di prova classificati in base al rapporto tra potenza e peso della vettura:

  • nella prima classe troviamo i veicoli che hanno un rapporto inferiore a 22 kW per tonnellata
  • nella seconda classe troviamo i veicoli compresi tra 22 e 34 kW su tonnellata
  • nell’ultima classe, ovvero la classe 3, troviamo la maggioranza delle altre vetture dove il rapporto è maggiore di 34. 

 

Il ciclo di omologazione viene svolto all’interno di un laboratorio, ma i programmi di definizione di simulazione delle auto sono davvero molto realistici. Normalmente la prova dura circa due ore e viene effettuata su una simulazione di percorso di circa 80 km. 

 

Chiaramente non vengono osservate solo le percorrenze urbane, ma anche quelle rurali e autostradali. Tale aspetto è decisamente importante in quanto le persone non percorrono una sola tipologia di strada, ma diverse e in diverse altezze. 

Il test infatti può essere condotto con altitudine fino a 700 metri, ma in futuro potrà arrivare anche a 1.300. Questi sono tutti aspetti importanti per valutare nella realtà quanto l’auto consuma.

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Il ciclo di omologazione WLTP: le novità

Scendendo nella pratica, possiamo dire che il test WLTP ha una durata iniziale di 30 minuti nei quali viene effettuata una prova generale. 

 

La velocità media di tale prova è di circa 46 chilometri, decisamente superiore alla media della precedente omologazione che si attestava a circa 34 km. Questo aspetto è importante, in quanto, sebbene possa sembrare superfluo, va ad incidere decisamente sul consumo medio dell’auto. 

 

Inoltre, la velocità autostradale viene simulata a un valore di 130 km/h, decisamente diverso nella precedente omologazione dove i valori erano attestati a 120 km/h.

Il ciclo di omologazione WLTP osserva anche una novità rispetto alla precedente omologazione. Se infatti, negli anni passati, venivano effettuate le omologazioni dei consumi utilizzando solo vetture con allestimenti base, in questo caso il discorso cambia. Attualmente infatti l’omologazione viene definita anche (e soprattutto) utilizzando veicoli con allestimenti superiori. 

 

Questo aspetto può essere importante se negli allestimenti superiori vengono utilizzati ad esempio cerchi in lega con diametro maggiore, ma anche spoiler più performanti e modifiche alla carrozzeria rispetto all’allestimento base. 

 

L’ultima annotazione importante è che la simulazione viene effettuata con una temperatura media di circa 23 gradi.

 

Il ciclo di omologazione WLTP: il caso delle auto Plug-in

Il discorso sulla mobilità sostenibile è decisamente interessante, e ancora di più relativamente ai veicoli plugin. 

 

Questi ultimi sono tutti quelli che hanno a disposizione due motori: uno termico e uno elettrico. Per motore termico si intende benzina o diesel. 

 

Tutte le vetture plug-in effettuano il test di consumi utilizzando una batteria totalmente carica e ripetendo il test fino al suo esaurimento. Una volta esaurita la batteria, si effettuerà l’analisi dei consumi simulando quindi la marcia in autostrada. 

 

In futuro probabilmente ci sarà l’introduzione di un nuovo standard di omologazione dei consumi delle auto ibride, ma sicuramente non prima del 2025. 

 

Molto deve ancora essere fatto sotto il cappello della mobilità sostenibile, e in particolare delle auto plug-in. Queste vetture infatti sono lo spartiacque tra la classica e tradizionale vettura termica benzina o diesel e il futuro delle auto elettriche. 

 

Acquistare una vettura plug-in comporta la possibilità di ricaricarla alla spina, ovvero la colonnina elettrica. Questo discorso è sicuramente interessante, ma può essere applicato solo a quelle persone che utilizzano l’auto prevalentemente in città. 

Se infatti l’utente utilizza l’auto con lunghissimi viaggi a velocità costante, chiaramente l’auto ibrida plug-in non è in questo caso consigliata. Sarebbe meglio acquistare una vettura diesel dai consumi contenuti che permetta di abbattere la spesa mensile per carburante.

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