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Come ricaricare un’auto elettrica a casa: tutte le soluzioni

Come ricaricare un’auto elettrica a casa: tutte le soluzioni

Con lo sviluppo della mobilità sostenibile, in molte persone si domandano come sia possibile tecnicamente ricaricare l’auto elettrica a casa. In questo articolo cercheremo di comprendere tutte le modalità per effettuare tale procedura e anche i costi.

Il modo più semplice per ricaricare un’auto elettrica è quella di collegarla direttamente al nostro sistema elettrico domestico. Nel caso in cui la vettura o la microcar che abbiamo acquistato fosse dotata di una normale spina 220 volt, allora la situazione è molto semplice. Avremo un’autovettura o una microcar che può essere ricaricata come un qualsiasi elettrodomestico. 

Lungo l’articolo vedremo:

  • Ricaricare l’auto con la presa da 220 V;
  • La ricarica in modalità Modo Due;
  • Utilizzare una Wallbox;
  • I tempi di ricarica;
  • I consumi di un’auto elettrica
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Ricaricare l’auto elettrica con la presa da 220 V

Se proviamo a fare per un attimo mente locale, tutti i nostri elettrodomestici sono collegati alla rete elettrica tramite una normale presa da 220 V. In casa, ad esempio, il televisore ma anche il frigorifero o il nostro computer sono attaccati alla rete domestica grazie ad una presa da 220 V. 

 

È possibile, in alcuni casi, ricaricare veramente l’autovettura con una spina da 220 V, ma ovviamente con un tempo lunghissimo. Maggiore è la grandezza della batteria, maggiore è la necessità di ricaricarla con un tempo ampio. 

 

Se l’autovettura in questione è dotata di una presa di ricarica da 220 volt, il tempo per la ricarica è molto lungo. Attualmente sul mercato sono presenti alcune soluzioni legate alla micromobilità che permettono di ricaricare la vettura tramite la spina da 220 V. Stiamo parlando ad esempio della Citroen Ami, che ha una batteria veramente molto piccola e garantisce 75 km di autonomia circa. Può essere ricaricata in tre ore presso la propria abitazione con una normale spina domestica. Stiamo parlando però di eccezioni in quanto tradizionalmente una vettura ha bisogno di molta più potenza. Citroen Ami è una piccola auto che però è ben distante da una vettura elettrica tradizionale, come può essere Nissan Leaf o Smart Fortwo Electric.

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La ricarica in modalità Modo Due

Il secondo metodo per ricaricare un’auto elettrica è sicuramente una ricarica dalla presa di corrente secondo la modalità “Modo due”. Tramite questa procedura è possibile ricaricare la vettura in modo molto più veloce senza alcuna modifica all’impianto. 

 

Ovviamente dobbiamo stare attenti ai limiti del nostro impianto. Ricordiamoci sempre che la vettura elettrica si ciba di energia elettrica e, se nel momento in cui decidiamo di ricaricarla, abbiamo accesi altri elettrodomestici importanti all’interno della nostra abitazione, probabilmente il contatore salterà. 

 

Questa metodologia di ricarica è perfetta in particolare per le vetture ibride plug-in quanto hanno una batteria non troppo grande, il che permette di ricaricare l’auto in poco tempo. 

 

Normalmente, non è che non serva aumentare la potenza del contatore, ma dobbiamo stare attenti come abbiamo detto prima di ottimizzare i tempi di ricarica. In alcuni casi possiamo caricare la vettura di notte, oppure anche possiamo chiaramente decidere d’installare un contatore più potente.

 

Utilizzare una Wallbox

La terza modalità per effettuare una ricarica è installare la cosiddetta Wallbox. Stiamo parlando di una struttura esterna aggiuntiva che permette di ricaricare l’auto in modo molto veloce, ottimizzando i tempi. 

 

Si tratta di installare una piccola variazione all’impianto elettrico che potrebbe essere paragonata a una colonnina di ricarica pubblica. In questo modo, molta energia verrà introdotta all’interno della vettura e noi riusciremo a ricaricare la batteria in poco tempo. 

 

La wallbox è decisamente più sicura in quanto ha un sistema di sicurezza nettamente superiore rispetto alla tradizionale 220 V. In questo caso eventuali problematiche a livello dell’impianto saranno isolate rispetto la linea della colonnina dell’auto. In questo modo, batteria e cavi, saranno protetti in casi di problematiche all’impianto di casa. Tale aspetto vale anche in modalità opposta e quindi protegge l’impianto di casa se vi sono problematiche legate all’auto. 

 

Tale aspetto ha ovviamente un costo di installazione. Quest’ultimo viene ripagato nella praticità di avere una vettura elettrica che può essere ricaricata in poco tempo all’interno della propria abitazione. 

 

I tempi di ricarica infatti sono molto veloci, sia per la tecnologia monofase o trifase dei wallbox. Normalmente le stazioni di ricarica possono raggiungere i 32 ampere di corrente, equivalenti a 7,4 kW per la monofase e 22 kW per le ricariche trifase. Questi wallbox permettono quindi di ricaricare la vettura molto rapidamente. Essi inoltre permettono anche di programmare l’inizio della ricarica durante le ore notturne in modo da non stressare eccessivamente l’impianto elettrico di casa.

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I tempi di ricarica

La velocità di ricarica dipende fondamentalmente da due fattori:

  • la potenza espressa in kWh;
  • la potenza massima accettata dal caricabatterie della vettura. 

 

Se abbiamo ad esempio una ricarica completa da effettuare con una wallbox da 3,7 kW, normalmente si impiegano circa 5 o 6 ore. 

 

Nel caso in cui decidessimo d’installare una wallbox da 7,4 kW, il tempo richiesto è di circa tre ore. Chiaramente se decidessimo di attaccare alla corrente la nostra autovettura con la spina 220 V, i tempi aumenterebbero notevolmente. Su questo aspetto abbiamo già detto che sono casi eccezionali di piccole autovetture, dalla limitata ampiezza della batteria. Auto come Citroen Ami, non hanno convenienza ovviamente di installare una wallbox, anche perché sarebbe eccessiva per la propria batteria.

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I consumi di un’auto elettrica

Vediamo ora la classica domanda, ovvero “Quanto consuma una ricarica e quindi i costi?”. 

 

Andando subito al centro del problema, una batteria compresa tra 30 e 50 kWh ha un’autonomia tra i 200 e 400 km. Normalmente una elettrica ha un consumo compreso tra 6 e 8 km per kWh, a seconda della modalità di guida. 

 

Molto dipende dallo stile di guida ed è infatti sconsigliato effettuare importanti accelerazioni, come guidare in modo molto stressato. 

 

Ricordiamoci sempre che se vogliamo mantenere in efficienza la nostra vettura, cerchiamo sempre di guidare in modo rilassato e sereno. Sul lato del consumo possiamo dire che un kilowattora ha un costo all’incirca di 21 centesimi di euro. In altre parole, con circa €1 si percorrono circa 30 km. 

 

Possedere e guidare quindi una vettura elettrica ha una convenienza importante rispetto al tradizionale benzina o diesel. Inoltre è sicuramente vantaggioso per tutte quelle persone che hanno un impianto fotovoltaico.

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